Messaggio di Don Davide
Carissimi,
entro nella vostra casa per la prima volta con questa lettera di augurio per le feste natalizie che racchiude, per quanto possibile, alcuni momenti significativi del cammino delle parrocchie di Sant’Agostino di Albignasego e Mandriola.
Nei prossimi giorni saranno due i momenti più importanti in cui gli uomini di tutta la terra si scambieranno messaggi augurali: il giorno di Natale e l’inizio del nuovo anno. Mi unisco anch’io a questo coro, per portarvi la buona notizia del Natale di Gesù che anche quest’anno celebriamo. Questa è la buona notizia che ci rende lieti, anche se tristi possono essere, per tanti motivi, i giorni: la gioia è di Dio ed è il suo primo dono!
Augurandoci “Buon Natale” non facciamo altro che ricordarci della presenza del Signore Gesù accanto a noi; augurandoci “Buon anno” non facciamo altro che ravvivare le attese e i desideri che ciascuno porta nel cuore per il tempo che ha davanti.
Così scriveva don Primo Mazzolari in un testo di qualche anno fa:
Quando noi pensiamo al mistero del Natale – mistero di incarnazione – noi sentiamo che Cristo, Dio fatto uomo, appartiene all’uomo, è dentro l’uomo. Non è una religione d’intonaco, la nostra, non è una decorazione sull’uomo: è nella struttura dell’uomo e non la possiamo cancellare.
L’uomo porta dentro la presenza, il fermento, lo sconcerto di questa adorabile presenza divina: presenza di un Dio che si è fatto uomo non soltanto per vivere in noi e partecipare alla nostra vita quotidiana, ma anche per poter dare a questa nostra vita un senso, una forza di elevazione, una speranza che va al di là della brevità della nostra giornata.
Siamo di Cristo. Io non vi so spiegare come gli apparteniamo, ma c’è un fatto indubitabile: noi non possiamo distaccarci da Lui.
Sono secoli che l’umanità fa questo sforzo. Ci siamo distaccati da tante religioni, ci siamo lasciati dietro le spalle le religioni dei greci e dei romani, che pure erano popoli che avevano detto una parola non comune sulla strada della civiltà e della convivenza umana. Vi sono tante cose che sono cadute e sono cadute senza fatica: non c’è stato neanche bisogno di aggredirle. Erano costruzioni umane: ad un certo momento sono state prese dal tarlo o dalla ruggine e non c’è stato niente che le abbia potute salvare. […] Ricordatevi: il presepio è fatto di uomini e di bestie. C’è un Bambino, c’è Maria, c’è Giuseppe: una famiglia di povera gente che porta i destini del mondo. La tradizione vuole che ci siano accanto un asino e un bue. Provate a togliere quel Bambino, spegnete la luce: che cosa vi rimane? Avete creato la convivenza? Avete creato la fraternità? Avete creato la pace? No. Avete creato un presepio dove c’è soltanto un asino e un bue, vale a dire un’umanità che non ha più una speranza, ma è una stalla.
(P. Mazzolari, Natale 1956)
Auguro a tutti di celebrare questo tempo santo del Natale del Signore con uno sguardo nuovo. Oltre la frenesia per gli acquisti, oltre i pranzi e le cene, oltre le abituali consuetudini di questi giorni proviamo a vedere la presenza umile di Dio, accanto a noi.
Il Giubileo 2025 che iniziamo ci guidi a stupirci ancora davanti a questo grande mistero dell’incarnazione del Signore e a celebrare non un evento che fu, ma un evento che ci coinvolge personalmente e ci tocca oggi, là dove siamo, là come siamo.
L’augurio più caro arrivi, da parte mia e di don Raffaele Coccato nostro collaboratore festivo, per un Natale così.
don Davide Zaffin
Parroco di Sant’Agostino di Albignasego e Mandriola